Buongiorno a tutti, mi chiamo Valentina Dal Bianco, sono psicologa e collaboro con questa Struttura  dal 2016.

Data:

15 marzo 2023

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Buongiorno a tutti, mi chiamo Valentina Dal Bianco, sono psicologa e collaboro con questa Struttura  dal 2016.

Dopo la laurea in Psicologia clinico-dinamica, ho conseguito un Master in Psicologia Gerontologica nel 2012 all’Universita degli Studi di Padova e da allora ho cominciato a collaborare con le strutture residenziali per anziani nella provincia di Treviso. In Italia la legislazione nazionale non prevede lo psicologo nei servizi agli anziani, mentre a livello regionale lo psicologo è presente a macchia di leopardo e nelle zone più virtuose: il Veneto, per esempio, dal 2007 prevede la presenza obbligatoria dello psicologo ogni 120 anziani autonomi e non. Una domanda che spesso mi viene rivolta riguarda il ruolo della mia figura professionale all'interno di una residenza per persone anziane.

La presenza del professionista psicologo consente di promuovere un livello assistenziale che prenda in esame sia i bisogni sanitari che sociali, emotivi e relazionali dell’ospite. In particolare, lo scopo del servizio psicologico all’interno delle residenze che ospitano persone anziane è di favorire e promuovere il “ben-essere” e lo “stare bene” dei residenti. Queste condizioni, a prescindere dalla situazione sanitaria dell’anziano, dalla sua autosufficienza o non autosufficienza, sono parte integrante della cura e della presa in carico.

Lo psicologo ha un ruolo di fondamentale importanza nella costruzione del progetto individuale, o, in termini più ampi, del “progetto di vita” di ciascun anziano fragile residente in RSA. Le principali attività svolte dallo psicologo nelle residenze per anziani sono quelle contenute nella L.56/1989, con particolare riferimento all’uso di strumenti diagnostici che valutano i deficit cognitivi, i disturbi comportamentali ed affettivo-emotivi degli anziani rispetto ai quali lo stesso psicologo è chiamato ad attuare interventi terapeutici riabilitativi e di sostegno, sia individuali che di gruppo.

All’interno della presa in carico globale dell’anziano, considerando non solo gli aspetti sanitari ma i bisogni intrinseci della persona, risulta essere di fondamentale importanza tenere conto sia della sfera cognitiva che della sfera emotivo-affettiva, che riveste un ruolo molto rilevante per la gestione della routine quotidiana dell’ospite all’interno della struttura. Nel perseguire gli obiettivi delineati, lo psicologo interviene con diverse competenze. Prettamente di competenza dello psicologo è la valutazione degli aspetti cognitivi (memoria, attenzione, ragionamento, linguaggio…) che possono essere investigati mediante l’uso di protocolli e strumenti diagnostici che consentano di programmare un intervento di sostegno e mantenimento delle abilità cognitive e relazionali, e al contempo di fornire uno spazio di aiuto ed ascolto per l’anziano. Lo psicologo, inoltre, è una delle figure che maggiormente si rapporta con i familiari e che condivide con essi gli obiettivi programmati per il residente. Poiché l’obiettivo è il benessere dell’anziano, è fondamentale instaurare un rapporto di fiducia reciproca, sapendo accogliere e condividere il carico affettivo ed i vissuti che la famiglia talvolta porta.

In questi anni ho imparato che solo una visione condivisa da parte dell'Ente, delle varie figure professionali che vi operano e dalle famiglie che affidano il proprio caro, può rendere questa fase della vita, se pur tra mille difficoltà, degna di essere vissuta.

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Ultimo aggiornamento

13 marzo 2024