Contenuto
Buongiorno a tutti, mi chiamo Sara Veronese e sono una psicologa.
Lavoro in questa struttura da circa un anno e mezzo, ma mi sono inserita in questa realtà ben prima, nel 2019, durante il mio tirocinio magistrale pre-lauream. In quell’occasione ho potuto imparare molto sui centri di servizi per anziani e sulla qualità di vita dei residenti che ci vivono, che può essere alta. Il mio lavoro di tesi che ho svolto nel 2019, infatti, si focalizzava proprio sulla percezione della qualità di vita dei residenti dell’Umberto I: i risultati sono stati più che soddisfacenti, sottolineando come la percezione del benessere relativo a diverse sfere della quotidianità in struttura fosse alto, anche in presenza di pluripatologie e severe limitazioni funzionali.
Dopo la laurea in Psicologia Clinica e l’abilitazione come Psicologa, ho scelto di svolgere il Master in Psicologia dell’Invecchiamento e della Longevità, per specializzarmi maggiormente nell’ambito dell’invecchiamento, da sempre una mia passione “predisposizionale” e accademica: in particolare, sono molto interessata all’invecchiamento cerebrale e agli interventi non farmacologici che si possono attuare per mantenere le abilità presenti e rallentare il più possibile la perdita di altre. Così ho iniziato a collaborare con strutture residenziali per anziani della provincia di Treviso dal 2021.
All’interno delle strutture residenziali per anziani, lo psicologo, dunque, si occupa della valutazione degli aspetti cognitivi e, più in generale, psicologici della singola persona, individuando risorse, eventuali problematiche, per cui è necessario porre obiettivi specifici, da raggiungere con interventi specifici, che possono essere individuali (ad es. colloquio di sostegno) o di gruppo (ad es. gruppi di stimolazione cognitiva). Lo psicologo, inoltre, si occupa del sostegno ai familiari e al personale di struttura.
Lo psicologo, però, si può occupare anche di altri aspetti: io, ad esempio, all’interno dell’Umberto I, oltre ad occuparmi delle stimolazioni cognitive di gruppo, in cui le abilità cognitive degli anziani vengono stimolate, mi occupo del volontariato. Dopo la chiusura delle strutture residenziali secondaria all’emergenza COVID, l’Umberto I ha voluto ripristinare una rete solida di volontari che possa svolgere attività utili ai residenti anziani; possiamo sostenere come il volontariato sia una delle più alte forme di servizio. Per questo motivo, continuo a fare colloqui e incontri di gruppo con i candidati volontari e i volontari che hanno il desiderio di cimentarsi in questa esperienza arricchente. Chiunque ne abbia il desiderio può contattare la nostra struttura!!